Tuesday, June 29, 2010

GREAT MOTHER RUSSIA - 1

From the entance near Smolensk to the Ural Mountains....

Great mother Russia, the entrance.....




Sunset east of Moscow


In the city of Vladimir


A Detail of a church in Vladimir



On the road....


Refuelling in a old-style petrol station.....


... Arriving in the city of Kazan',
capital of the Tatar Autonomous Republic (or Tatarstan)



Kazan' Kremlin



Church Tower in the Kremlin


Tower in the Kremlin


Mosque in the Kremlin


River crossing ...


On the road...


On the road...


In Ufa, capital of the Autonomous Republic of Bashkortostan

Siberian dirty road...


In this post I'm telling you about one of the most beautiful and fun of our trip motorcycling: dirt roads. We found mostly between Kansk and Tulun, in Russia, and between Astana and Kostanay in Kazahstan. About 500 km, of about 19200 of Motrobajkal (if Fabrizio gave good accounts and no exaggeration), were made on unpaved surfaces, including dirt fast on macadam, gravel, grassy steppe, sandysreppe, road filled with potholes water and mud, sand, deep sand and deep gravel, here is a quick overview of the most indicative and dirt and funny Siberian roads we met between Russia and Kazahstan ....
here are the first hints of dirt when the road starts to become plain,
the van UAZ "452" 4x4 on top, of course, not even aware of it
(you cannot even imagine where can go that funny little can )....

... here we are just after Kansk towards Tulun,
perhaps on the more insidious because
the dirt road is full of deep holes
(and you never know how deep) filled with slimy mud ....

... Here is a fine example of gravel section of Highway Transiberan ...

.... the bottom and very smooth (but alwaqys pay attention!!!),
and if you have not before a Kamaz raising clouds of dust much,
you can run easyly 70-80 km / h!!

This is a newly excavated a section of road, probably soon be paved, very tricky if the road has not yet been detected compacted and consists of very coarse gravel: the front wheel sinks and the bike swerves dangerously...

... And here you see a nice dirt road early towards Bajkal, and in the distance the dust cloud of a truck ... it's a mythical Kamaz?

Here's Heidi makes a fine show on a simple and gorgeous long dirt road in the kazak steppe!


Dirt roads in town, which creates many problems of mud (if it rains) or powder (if not raining) to the inhabitants ...


Dirt trail along the great blue eye of Siberia.

Fascinating interplay of light sunset clouds of dust into the hills after Tulun, to Kansk ....

The large and fast dirt Kazakh: 80-90 km/h in the middle of the desertish steppe ....

Refueling in a classic petrol station in the middle of the kazak steppe.....

Heidi posing in front of chaming dry salt lakes in the hills south of Kostanay (KZ )....

The expanse of salt in the warm light of the sunset .... magic!

Monday, June 28, 2010

Dagli Urali al Bajkal

Ciao Ragazzi,

ecco poco alla volta il resoconto del viaggio. Ripartiamo dagli Urali e dall'emozione di questa terra di confine.


...

Dopo un'occhiata veloce ai souvenirs e la tentazione di comperare un coltellaccio su una bancarella (prontamente scoraggiati da Andrej sulla qualità della mercanzia, e che per farci capire meglio ha tirato fuori il suo machete da 30 cm con una tempra favolosa), si riparte. L'adrenalina e' alle stelle, siamo carichi più che mai. Il generale (si', io e ale abbiamo soprannominato Andrej "generale", ci sembrava gli calzasse bene) prende il comando del gruppo e si avvia giù' per le tortuose, si fa per dire, strade degli urali. Purtroppo dopo qualche centinaia di km rientriamo nella steppa, piatta più' che mai e immersa nei campi di betulle nane. Ad un rifornimento reincontriamo Hannes, il camionista finlandese che viaggia da solo su una GS Adventure in direzione mongolia. Visto che facciamo la stessa strada si accoda e il gruppo si allarga. Il generale addocchia verso sera un motel "safe" nei pressi di Kurgan e decide di accamparsi. Il motel e' talmente safe che e' pieno di camionisti e graziose ragazze in abiti succinti che stanziano beatamente in un angolo dell'unico bar…chissà' che faranno…mah? Cena fugace ed abbondante innaffiata di birra, ed assieme ad Hannes facciamo serata. Sashka nel mentre cambia le pastiglie posteriori della yamaha ed il generale olia a dovere la catena (W il cardano). Poi a nanna, la mattina sveglia all'alba che il bajkal aspetta.

3/6/10

Il paesaggio scorre veloce sotto le ruote della moto. Foreste intere scappano via come volassero e la strada sembra un enorme solco scuro che taglia in due l'orizzonte. Saliscendi di colline (ecco da dove vengono le montagne russe) intervallate da immense pianure ci coccolano pericolosamente per tutta la giornata. Alla sera il generale risolve abilmente il problema sistemazione trovando il solito safe motel nei pressi di Omsk. Anche stavolta regno dei camionisti ma accompagnato da simpaticissime guardie alticce. Sono ex soldati dell'armata rossa, probabilmente costretti a cambiare lavoro, con bellissime famiglie (ci mostrano le foto) ed esperienze militari dalle nostre parti (kfor). Sono felici di poter scambiare qualche stentata parola con noi e tra qualche foto e qualche battuta riusciamo a scampare la fatidica (fatale) serata di vodka che ci prospettano. Solita cena e solita birra. Oramai ci stiamo ambientando. Il nostro tugurio e' abbastanza confortevole e non fosse che Ale russa sarebbe perfetto. Pazienza, mi giro dall'altra.

4/6/10

Anche oggi partenza all'alba. Sashka vuole fare un service alla moto ed abbiamo appuntamento da un bikers di novosibirsk che ci "presterà" il garage e tutto il necessaire. Scompaiono a poco a poco le foreste di betulle nane per lasciare il posto alla steppa, tempestata qua e la' da innumerevoli laghetti (o meglio allevamenti di zanzare come li chiamiamo io e ale). Sembrava troppo bello ma il pomeriggio inizia a piovere, a tratti torrenziale, e procediamo con cautela nel traffico siberiano. L'asfalto diventa ben presto viscido e la tensione e' molto alta. D'improvviso Sashka che mi precede ha un sussulto e non capiamo bene come ma perde l'anteriore e la moto si intraversa sulla strada e cade. Facciamo i 90 e si fa un buoni 100 metri di scivolata. Prendo uno spavento pauroso ma riesco a fermare la mukka e bloccare il traffico dietro di me. Il generale fa altrettanto. Intanto la moto attraversa la carreggiata e si ferma nella corsia opposta ma per fortuna sashka rimane su quella di marcia. Si rialza subito, gran spavento ma niente di rotto (a parte la tuta antipioggia). Anche la yamaha sta bene, solo la leva del cambio piegata che prontamente sistemiamo. Ale e' avanti e non sa nulla. impegnato in un sorpasso non ha visto niente e si e' fatto almeno 30 km. Proviamo a ripartire ma la moto di sashka non parte. Proviamo a spinta ma niente. Ingolfata? speriamo. Intanto siamo fermi. Sashka chiama il ragazzo di novosibirsk, Mikhail, che prontamente ci raggiunge. Assieme riproviamo ad accendere la yamaha che magicamente da segni di vita e riparte. Intanto ho contattato Ale che si gira e ci raggiunge mentre stiamo ripartendo per novosibirsk. Arrivati a novosibirk scarichiamo il bagaglio a casa di Mikhail, poi portiamo le moto nel suo garage e sashka si mette subito all'opera. Si vede che e' ancora carico di adrenalina e lo lasciamo lavorare. Io e Ale ci sistemiamo nella macchina di Mikhail e cerchiamo di dormire un po'…. siamo un po' umidi e faremmo volentieri una bella doccia calda, ma siamo alla merce' di sashka e dobbiamo aspettare. Riusciamo anche a lavare le moto in un autolavaggio vicino (erano un po' zozze) ed a fare tutti i controlli di rito (serraggio bulloni, gomme, ispezione generale, etc.). Finalmente si parte. A casa di Mikhail ci aspetta Marina, sua moglie, che ci ha preparato una cenetta deliziosa. Durante la cena Ale le fa notare che Marina e' un nome italiano ma lei subito ribatte che e' greco e ci stronca subito, mah, queste donne russe… Scopriamo poi che e' in dolce attesa ed attribuiamo il tutto all'ormone della gravidanza. Mikhail in nostro onore "spacca" una bottiglia di liquore cinese che noi beviamo avidamente. Che giornata, strada, pioggia, il pericolo sempre dietro l'angolo e la tensione alle stelle. Complice il liquore siamo proprio cotti ed andiamo a dormire, stanchi ma felici. La madre russia ci sta accogliendo proprio come ci aspettavamo e non possiamo che abbandonarci fra le sue braccia.

5/6/10

Lasciamo il garage accompagnati da Mikhail, che con la sua BMW 650 F ci accompagna alle porte della città'. I saluti sono sempre un po' malinconici e ce ne andiamo con la testa piena di pensieri ed il cuore un po' più' stretto perché qualcuno di nuovo ha preso il suo posto. Viaggiare e' un po' anche questo, prendere quello che la strada ti da' e custodirlo gelosamente nel tuo cuore.

Il paesaggio sembra essere lo stesso di ieri, interminabili pianure di steppa e laghi, intervallati da qualche rara collina che ci culla in piacevoli saliscendi. Qualche goccia di pioggia, un memorabile pranzo a base di pizza e sashliki (il superbo barbecue russo), e poi via, cavalcando nella steppa. Abbiamo poi anche la fortuna di ammirare il più' bell'arcobaleno mai visto. Un arco perfetto di 180 gradi si staglia davanti a noi e non possiamo fare a meno di rimanere ammutoliti a guardarlo…. così' perfetto, così' reale da farci venir voglia di andarlo a toccare. Che spettacolo magnifico. Carichi di queste bellezze puntiamo ancora avanti, Krasnoyarsk e' la nostra meta. La strada si fa' pero' molto impegnativa. Buche sempre più grosse, asfalto pessimo e bagnato, la notte che piano piano cala e porta con se temperature molto basse. Il generale e sashka hanno freddo, dobbiamo fermarci più' volte per farli recuperare. Alla fine arriviamo a notte fonda nei pressi della città'. Il motel "safe" che troviamo non e' decisamente un 5 stelle, anzi, potremmo declassarlo a meno qualche stella. Manca l'acqua, quindi niente doccia e la camera e' un po' wild. Sashka e' schifato ma noi nei nostri sacchiletto ci adattiamo. Il bar adiacente e' tutto fuorché safe ed io e alle ci beviamo velocissimamente la birra della serata. Almeno le moto sono a posto.

6/6/10

Partenza all'alba, colazione e via. Vogliamo lasciare velocemente questo motel da brividi e puntare ad Irkutsk. Se riusciamo forse stasera arriviamo. La meta e' vicina e l'entusiasmo risale. Ricompaiono i boschi di betulle nane ed arriva lo sterrato. Possente come ce lo aspettavamo il primo tratto ha buche enormi piene d'acqua che non sai mai quanto profonde saranno. Procediamo con cautela, non sappiamo come le moto si comporteranno e vogliamo fare un po' di pratica. Ma le mukke subito si sentono a proprio agio e quindi via, 3a e 4a slalom tra le buche. Il divertimento e' massimo. Si intervallano tratti di puro sterrato a tratti perfettamente asfaltati. Ancora qualche anno e tutto sarà' asfaltato, un vero e proprio peccato. Superiamo kamaz tra la polvere e ci immergiamo totalmente nella strada. Chissa' come sarà' stato per Italo 10 anni fa, chissà'… Avanziamo rapidi ma la sterrato inevitabilmente ci rallenta. Arriviamo la sera che fa già' notte poco prima di Tulun. Troviamo quasi per caso un motel affascinante sulla strada, struttura in legno, semplice, con piazzale per le moto. Prezzo ok e, udite udite, BANJA….yeah!!!! Ci sistemiamo, birra, e subito in Banja. Il generale ci precede. Sembra sapere il fatto suo,anzi, sembra proprio un esperto di Banja. Prende anche 2 fasci di rami secchi di "beriosa" (la betulla) che porta con se nella struttura. Ci prepariamo, anche noi siamo un po' pratici, e poi entriamo. Il generale ci da dentro con le innaffiate d'acqua calda sulle pietre roventi, e mi sembra quasi di morire. Ci saranno 80 gradi. Sudiamo tutto il possibile e poi la sorpresa. I rami di betulla li ha immersi nell'acqua calda portata dentro ed adesso ci spiega come usarli. Ale fa da cavia. Si sdraia pancia sotto sulla panca (ahia…) ed il generale comincia a il rito con le foglie di betulla. Totale, una sensazione favolosa. Le gocce d'acqua bollente cadono sulla pelle sprigionando ancora più' calore che sembra quasi cavarti la pelle. Poi si passa alle frustate (si fa per dire) e magicamente in quel torpore se ne vanno ore ed ore di cavalcata nella steppa e ci sembra di essere rinati…. ma come e' possibile che da noi non ci sia niente del genere? mah… tra una seduta e l'altra chiacchieriamo beatamente con il generale, che ci spiega i segreti ed i trucchi della banja. Esausti ma rigenerati ce ne andiamo a cena. altra birra, cotoletta e patate fritte…che libidine.

7/6/10

Mancano poche centinai di km ad Irkutsk e partiamo in un religioso silenzio. Gli olandesi che la sera prima avevamo incontrai sono già' avanti. Hanno attraversato il Kazakhstan ed ora puntano alla Mongolia. Tante idee ci frullano per la testa, e non vediamo l'ora di arrivare. Gli ultimi km scorrono velocissimi. Arriviamo ad Irkutsk nel pomeriggio e ci fermiamo per le foto di rito sotto l'insegna della città'. Siamo al settimo cielo. Ce l'abbiamo veramente fatta ed il bajkal e' a soli 90 km. Ci raggiunge il nostro biker locale che ci porta all'officina dei bikers. Sashka deve fare il cambio olio ed il generale ha problemi ad una forcella. Sono le 6 pm e l'officina chiude. Sashka decide che si va a dormire dal biker e l'indomani service e lago, ma io e ale puntiamo al lago. Anche il generale e' d'accordo e si va tutti al lago. La strada sembra non finire mai. Colline ed interminabili saliscendi ci fanno salire l'adrenalina alle stelle. Oramai vediamo solo l'ultima curva che ci aprirà' le porte sul Bajkal. Alla fina arriva, magica, indescrivibile. Si apre davanti a i nostri occhi il grande lago. Come per magia il sole sta per tramontare e le sue ultime luci rendo tutto perfettamente magico. Ci scappa anche una lacrimuccia. Dopo 8842 km ce l'abbiamo fatta. Abbiamo raggiunto la meta. Mai avrei pensato di rivedere questo lago dopo una cavalcata così' intensa, ma la vita e' piena di sorprese ed eccomi qua, emozionato come mai ad ammirare le increspature del vento su questo lago, il lago, che ora e' diventato il nostro lago. Quasi persi dentro questa magia ci dirigiamo verso il paese alla ricerca di una sistemazione per la notte. Il generale come al solito trova il posto giusto. Fronte lago ed a prezzo. Ci sistemiamo poi in spiaggia. L'acqua del lago e' freddissima, impensabile il bagno senza muta in neoprene. Rimaniamo interminabili istanti incantati dalla magia del momento, accompagnati solo dal rumore delle onde che lente si infrangono sulla spiaggia. Abbiamo raggiunto la meta e l'emozione ci ha completamente svuotati. Non abbiamo neanche la forza di pensare. Rimaniamo li', in silenzio, immersi in una contemplazione profonda, profonda con il lago.

Quanta strada, quanta gente, quante emozioni. Tutte condensate in questo momento. Potessi toccare con mano l'intensita' di questo istante penso mi brucerei…

Cala la notte e si fa freddo. Cena di celebrazione ma tutto oramai non ha più' importanza. Siamo qui, fuori c'e' l'universo mentre noi siamo prigionieri di questo sogno che e' diventato realtà'.

...

Gli sterratoni siberiani....


In questo post vi volgio parlare di una delle cose più belle e divertenti del nostro viaggio motociclistico: le strade sterrate. Ne abbiamo trovate principalemnte tra Kansk e Tulun, in Russia, e tra Astana e Kostanay, in Kazahstan. Circa 500 km, dei circa 19200 del Motrobajkal (se Fabrizio ha tenuto bene i conti e non ha esagerato), sono stati fatti su superfici non asfaltate, tra cui sterrati veloci su macadam, terra battuta, steppa erbosa/sabbiosa, strada con buche piene d'acqua e fango, sabbia fine e profonda, ghiaia, ecco di seguito una rapida ed indicativa carrellata dei piu divertanti sterrati siberiani che abbiamo incontrato tra la Russa e il Kazahstan....
ecco i primi accenni di sterrato quando la strada comincia diventare bruttina, il furgoncino UAZ "452" 4x4 in primo piano, ovviamente, manco se ne accorge (non si immagina nanche cosa puo fare quel macinino)....

...qui invece siamo appena dopo Kansk, verso Tulun, forse lo sterrato più insidioso in quanto ricco di profonde buche (e non si sa mai quanto profonde) piene di fango visido....

...ecco un bel esempio di tratto sterrato della Transiberan Highway...

....il fondo e molto regolare (Ocio pero!) e, se non hai davanti un Kamaz che solleva nuvole di polvere infinite, si possono fare tranquillamnete i 70-80 km/h!!!!

Questo è uno sterrato di un novo tratto della strada, che probabilemnte tra poco verrà asfaltato, molto insidioso se il rilevato stradale non è ancora stato compattato ed è formato da ghiaia molto grossa: l'anteriore affonda e la moto sbanda paurosamente....

...mentre qui vedete un piacevole sterrato mattutino, in direzione Bajkal, e in lontananza la nuvola di polvere di un camion...che sia un mitico Kamaz??
Ecco Heidi che fa bella mostra di se lungo un semplice e godurioso sterrato nella steppa!


Sterrato in centro abitato, che crea non pochi problemi di fango (se piove) o polvere (se non piove) agli abitanti...


Pista sterrata lungo il grande occhio blu della Siberia.

Suggestivo gioco di luci del tramonto dentro le nuvole di polvere sulle colline dopo Tulun, verso Kansk...

I grandi e voloci sterrati kazaki: 80-90 km/h in mezzo alla steppa....

Rifornimento nella steppa kazaka.....

Heidi in posa davanti a dei suggstivi laghetti salati secchi sulle colline a sud di Kostanay (KZ)....

La distesa di sali nella luce calda del tramnoto .... una magia!

Tuesday, June 22, 2010

motorbajkal2010@gmail.com

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LA GRANDE MADRE RUSSIA

Dall'entrata presso Smolensk fino ai Monti Urali...


Ingresso nella Grande Madre Russia



Mosca, su un ponte sulla Moscova, sullo sfondo il Cremlino



Tramonto a Est di Mosca



A Vladimir



Particolare di una chiesa di Vladimir


On the road....


Rifornimento...


Arrivo nella città di Kazan', capitale del Tatarstan, la Repubblica Autonoma dei Tatari (o Tataria)


Il Cremlino di Kazan'


Chiesa nel Cremlino


Torre nel Cremlino


Moschea nel Cremlino


Attraversando fiumi


On the road...


On the road...


Arrivati a Ufa, Capitale del Baškortostan, la Repubblica Autonoma dei Baschiri (o Baskiria)